Licenza easa 66

Se il tuo lavoro sarà la tua passione, allora non lavorerai un solo giorno in vita tua!

C’era una volta il CIT (Certificato Idoneità Tecnica). La procedura per ottenerlo richiedeva svariati anni di On Job Training, in pratica, un vero e proprio lavoro che ti portava dall’apprendistato fino ad essere un meccanico qualificato, poi, in un settore dove non si finisce mai di imparare e di studiare, eri presentato dalla compagnia aerea che credeva in te, all’ENAC, Ente Nazionale Aviazione Civile. Quando la compagnia ti presentava voleva dire che eri pronto, e con un esame serio e professionale, l’ENAC approvava e diventavi Meccanico di linea (MdL). Dopo un periodo relativamente breve, attraverso un altro esame se vogliamo più normativo e meno tecnico, sempre presentato dalla compagnia, con fior di documentazioni che ti accompagnavano, l’Ente Nazionale gratificava la tua esperienza, la tua competenza tecnica e procedurale dimostrata sul campo. Approvava la tua nuova funzione di (TdL) Tecnico di Linea. Questa, è stata la procedura in atto per formare i tecnici aeronautici fino ai primi anni 2000, poi, un vento comunista sospinto da una truffaldina deregulation attraversò l’Europa, e spazzando via un sacco di cose buone, sull’onda di una spicciola anarchia, ha perso, o forse ha mai avuto, quel senso di organismo auto regolatore insito nell’idea originale. I primi a cadere sotto i colpi di questo controverso sistema, che ha portato ad un impressionante aumento dell’offerta di personaggi più o meno professionali sul mercato, sono stati gli Assistenti di volo, poi il personale di Condotta, e ultimi ma non ultimi i Tecnici manutentori. Oggi per questi ultimi esiste la Licenza di Manutentore Aeronautico (LMA) Cat. A, B1, B2 Etc etc… chi più ne ha più ne metta. Sono 17 esami da sostenere in una delle scuole approvate ENAC, ovviamente a fronte di un copioso esborso che varia da scuola a scuola. Attenzione, perché di queste scuole ce ne sono anche all’estero, hanno rette più ragionevoli e consentono di praticare forzatamente la lingua inglese, che, anche se non richiesta, si rivelerà poi essenziale per la carriera in questo settore. 

Per i più coraggiosi, c’è il solo costo degli esami, che possono essere sostenuti anche presso la sede ENAC di Roma. In questo caso, mi sento di farvi i miei migliori auguri. Non esiste una bibliografia ben definita in merito alla preparazione agli esami, ogni scuola ha la sua. Per quanto riguarda i privatisti, esiste una bibliografia consigliata dal sito enac.gov.it. Anche qui, un buon Inglese tecnico è fortemente consigliato.

Se una volta finita la trafila degli esami pensate di essere giunti a meta, vi sbagliate di grosso… più o meno come dopo un corso di laurea, vi dovete specializzare. Anche perché, molto probabilmente, non avete mai visto un aeroplano vero. Non avete mai sentito l’odore vivace del carburante, dell’olio motore, o del fluido idraulico. Non avete mai sentito l’inconfondibile odore di una cornacchia triturata dal compressore del motore. Sicuramente, mai avete provata l’ebrezza della corrente elettrica di bordo, 115 Volt e 400 Hertz… praticamente una corrente continua. Si va in fibrillazione per un attimo, intontisce un po’ ma non uccide. Va comprovata un’esperienza pratica, da svolgersi presso una Ditta di manutenzione EASA Part 145 o una Organizzazione EASA Part 147 con una durata che va dai 2 ai 5 anni. Il tutto entro 10 anni dal primo esame sostenuto.

Insomma la strada può sembrare lunga e tortuosa, ma credetemi, ne vale la pena!

Documentazione utile

Per qualunque info più precisa fa fede il sito enac.gov.it


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Di JoCo

Professionista Aircraft maintenance civil aviation

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